Da più parti, da quando Matteo Renzi ha vinto le primarie del PD, si insiste su questa similitudine.
Renzi, Grillo e Berlusconi, si dice, sono tutti e tre leader che non siedono in Parlamento.
Berlusconi, addirittura, utilizza questa similitudine per sminuire la sua decadenza da Senatore, a causa dei noti fatti penali per i quali è stato condannato.
Ma esistono veramente delle affinità tra i tre?
Secondo me no.
Berlusconi ha una storia di 20 anni alle spalle, sia da Presidente del Consiglio che da capo dell'opposizione in Parlamento c'è sempre stato formalmente, ma non l'ha mai frequentato molto. E' stato colui che si è inventato il Ministro dei rapporti col Parlamento proprio perché non sopportava le liturgie d'aula. Paradossalmente lo status di Senatore è diventato fondamentale per lui solo quando lo hanno dichiarato decaduto.
Grillo ha una storia politica più breve, il suo Movimento è nato in contrapposizione alla "casta" e l'esponente per antonomasia della "casta" è proprio il parlamentare. Gli eletti 5 stelle all'inizio non salutavano i colleghi, non volevano farsi chiamare onorevoli ma cittadini, hanno discusso per 6 mesi di diarie e scontrini, con l'incubo di venire assimilati agli "altri". Grillo in Parlamento dice di non potersi sedere, in ossequio al proprio codice etico che vieta la candidatura dei pregiudicati, ma non gli dispiace affatto, anzi. Sarebbe impossibile recitare il suo ruolo di guru in giacca e cravatta dietro uno scranno di Montecitorio
Renzi, infine, non è in Parlamento solo perché è il Sindaco di Firenze. Il suo futuro è sicuramente parlamentare. Da neo segretario del PD ha voluto incontrare subito il Presidente del Consiglio ed i gruppi parlamentari e proprio sulle riforme ha fondato la sua campagna per le primarie.
La differenza è balzata agli occhi, in maniera plateale, di fronte alla sconsiderata protesta dei cosiddetti forconi che per due giorni ha messo a ferro e fuoco alcune città italiane.
Grillo accarezza la protesta, i suoi parlamentari si fanno riprendere dalle telecamere mentre parlottano con i manifestanti. Il m5s si guarda bene dal condannare le violenze ed i disagi che le manifestazioni hanno provocato.
Berlusconi idem. Addirittura annuncia di voler incontrare i leader dei forconi. Poi ci ripensa e manda in avanscoperta Daniela Santanché. Il tentativo è quello di strumentalizzare la protesta in chiave antigovernativa, dando la colpa del disagio (che ovviamente è presente tra i manifestanti) a Enrico Letta che pure fino a pochi giorni fa Berlusconi ed i suoi sostenevano.
L'unico partito ad aver affrontato la protesta dei forconi con lungimiranza e senza demagogia è il PD.
Letta è stato chiarissimo nel dire che il disagio va ascoltato, ma che certe piccole minoranze di una categoria economica non possono parlare a nome di tutti, soprattutto quando quelle categorie sono state ascoltate già nelle sedi appropriate attraverso i loro rappresentanti istituzionali.
I forconi si fecero conoscere già 2 anni fa, con i blocchi stradali del 2011. Poi, ricordiamolo, alle elezioni siciliane del 2012 il fondatore del movimento Mariano Ferro ha ottenuto l'1,55%, dimostrandosi tutt'altro che rappresentativo.
Fanno bene il PD di Renzi ed il Presidente del Consiglio Letta a non sottovalutare la protesta, ma fanno benissimo a non assecondarla. Quello di cui abbiamo bisogno, in questo momento, sono le riforme. Di demagogia, negli ultimi 20 anni, ne abbiamo avuta a bizzeffe, grazie soprattutto a Berlusconi e Grillo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
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RispondiEliminasono ormai anni che le promesse si susseguono ma che nessuno fa niente. purtroppo questo è un paese povero di coraggio, nonostante le vessazioni e le umiliazioni che subiamo da anni, nessuno muove un dito per cambiare o cercare di cambiare la storia. vedo ormai rassegnazione, non vedo la voglia di risalire, di rialzarsi, e questo mi fà paura, paura per i bambini e quello che gli lasceremo. bisogna andare a bloccare fisicamente le istituzioni, non sarà renzi il salvatore della patria, non può esserlo perchè sarà sempre oggetto dei ricatti del suo partito, delle coop e dei sindacati.....
oggi abbiamo avuto un'altra dimostrazione di impotenza. dopo anni che i cancelli dell'esame non si sono chiusi prima delle 10, improvvisamente stamane alle 9:30 già dettavano le tracce...la grande umanità dei commissari e del presidente della commissione ha lasciato fuori una cinquantina di colleghi arrivati a dettatura in corso, senza tenere presente del dramma che hanno causato, per essere ligi alle leggi ed ai regolamenti. ma stiamo scherzando???? che portavano dentro questi, le tracce svolte mentre ancora le stavano dettando??? questo significa essere cattivi, non persare col cuore, anzi, dimostrare insofferenza per chi è costretto anno dopo anno a sottoporsi a questa tortura ingiusta e insulsa....un esame di stato che non ti da alcuna garanzia di lavoro, ma solo un titolo, che ormai non serve più a nulla, se non a essere vessato dalla cassa, dallo stato e dai vari enti locali, anche senza alcun reddito....questa non è democrazia, questa è dittatura. come potrebbero i ns. rappresentanti tutelarci in seno al parlamento ed al governo se non hanno a cuore il futuro dei ns. giovani???? noi siamo la maggioranza, e possiamo e dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo combattere per i ns. diritti. Vi prego pensateci, prima che le speranze di migliaia di giovani vengano spente, come stanno spegnendo quelle di chi tra mille difficoltà stava riuscendo a ritagliarsi un proprio spazio.....uniti si combatte e SI VINCE.....