18.5.14

Mini recensione di "Mia figlia spiegata a mia figlia"


Sono fermamente convinto che la mia generazione sia stata costretta a reinventarsi il modo di stare al mondo. Siamo arrivati in una società in cui c'erano alcuni punti fermi inamovibili, in cui il posto di lavoro era fisso (appunto) e i ruoli in famiglia erano saldamente distinti tanto che, diciamolo, nemmeno il '68 era riuscito a scalfire più di tanto quel che "dovevano" fare i papà e le mamme.
A noi, invece, è toccata la crisi che, si sa, costringe, deprime, logora. Ma la crisi, innegabilmente, apre nuove strade. In questo sono fermamente d'accordo con Albert Einstein che diceva:
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato"
(Albert Einstein, Il mondo come lo vedo io, Newton & Compton)

La deve pensare come Einstein anche Dario, o per lo meno si è trovato a dargli ragione, visto che in questo libro (LiberAria editore) ci racconta, in maniera ironica e, a tratti, esilarante, come si è trasformato da cinico giornalista in "Solo Papà", vale a dire papà al 100% con una solida ed innegabile dipendenza dalla figlia.
"Mia figlia spiegata a mia figlia" è scritto molto bene, con uno stile particolare ed originale che quelli che hanno letto "Non siamo mai abbastanza", opera prima di Dario De Marco, hanno già avuto modo di conoscere (e apprezzare). 
Naturalmente, visto l'argomento trattato, il libro risulterà particolarmente interessante per chi, come me, è uscito da non troppo tempo dalla fase dei pannolini e delle ninna nanna, per chi c'è ancora dentro e per chi, magari, sta per entrarci. No, non è una guida alla genitorialità, anzi, se c'è una cosa che Dario non cerca di fare è il guru. Emblematico che ad un certo punto dica "ogni genitore è libero di sbagliare a modo suo, noi sbagliamo così". E' un punto di vista, un'esperienza o, per dirla come lui, la storia di una dipendenza.
Lo consiglio, dunque, e non perché conosco bene l'autore da un sacco di tempo e gli voglio bene, ma perché è una boccata di aria fresca. Al contrario di tutte quelle pubblicazioni che, in tema di paternità e maternità, pretendono di insegnarci qualcosa, Dario De Marco ci viene a dire cos'ha imparato lui e come ha affrontato i luoghi comuni di cui tutti siamo vittime.
Se volete farvi un'idea, vi consiglio di dare uno sguardo al blog Solo Papà, visto che l'idea del libro è nata proprio da lì.

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