18.11.13

Oggi più che mai c'è bisogno di mettere insieme la buona compagnia del PD

A notte inoltrata è ormai chiaro a tutti che Matteo Renzi è uscito vincitore, con circa 10 punti percentuali di vantaggio su Cuperlo, dalla tornata elettorale riservata agli iscritti per le convenzioni (caro Matteo, da segretario lavora anche per cambiare questo astruso regolamento).
La vittoria è arrivata dopo assurde e inutili polemiche sul tesseramento e dopo una incredibile querelle sui dati. Non riaprirò questo fronte, ma è pazzesco quello che è successo.
Ora sappiamo che Matteo Renzi è il candidato preferito anche dagli iscritti. Sono felice di questo dato che è il primo segno tangibile che si sta davvero cambiando verso. Eppure non basta. Per avviare sul serio il cambiamento del PD, del Governo e del Paese servono ancora 2 cose.
La prima: serve convincere il popolo delle primarie ad andare a votare l'8 dicembre. Non sarà facile, perché lo abbiamo ingannato e tradito quel popolo e, addirittura, l'ultima volta lo abbiamo allontanato dai nostri gazebo. Ma è necessario, perché un grande partito come il PD, alle prese con un rinnovamento epocale, ha bisogno di essere in sintonia con il proprio elettorato da subito. Serve la spinta propulsiva che solo i nostri elettori sanno dare.
La seconda: serve mettere insieme, a partire dal minuto successivo la proclamazione del nuovo segretario, quella che Francesco Nicodemo chiama da tempo la "Buona Compagnia" del PD. Ovvero quell'esercito di iscritti, elettori, amministratori e parlamentari che hanno voglia di mettersi in gioco per far ripartire il Paese. Lo dico da ora, quando l'8 dicembre è ancora lontano: nel nuovo PD ci sarà bisogno di tutti, a prescindere dal candidato segretario che si è sostenuto. Ci sarà bisogno innanzitutto dei 3 candidati che non avranno vinto.
Solo di qualcuno non ci sarà bisogno, di quelli che in questa campagna hanno avvelenato i pozzi.

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