Mentre impazza il dibattito sulle telefonate della Cancellieri, arriva una di quelle notizie sulle quali ci sarebbe da discutere per parecchio tempo.
E' stato reso noto il report di Soren Sondergaard, membro della Cont, la commissione di controllo del bilancio di Bruxelles, sulla situazione dell'Aquila a quattro anni dal terremoto che verrà discusso dopodomani in parlamento.
Nel documento a farla da padrona sono parole come sprechi, abusi, mafia. La Corte dei Conti Europea è impietosa nel certificare le cifre di un fallimento politico e amministrativo.
Ma il dato su cui vorrei soffermarmi è quello relativo alla contrapposizione tra "efficienza" e "burocrazia" che divenne il mantra di Berlusconi e Bertolaso nel post terremoto.
Ce lo ricordiamo tutti Bertolaso con le sue felpine ed i suoi giubotti della Protezione Civile che ci spiegava, dagli schermi televisivi, la sua idea di efficienza, fondata su prerogative da commissario straordinario? Ci ricordiamo Berlusconi che dettava le sue priorità, cambiava le procedure, spostava il vertice del G8 dalla Maddalena all'Aquila?
Il progetto C.A.S.E., la "new town"? E ci ricordiamo con quale disprezzo venivano trattati gli abitanti dell'Aquila che per qualche giorno divennero "il popolo delle carriole" perché con mezzi rudimentali andavano nel centro devastato, la cosiddetta zona rossa, a togliere macerie.
Bene, il report di Sondergaard oggi ci dice, in aggiunta a tutto ciò che sapevamo già, che quelle idee e quelle procedure erano anche inefficienti, costose e che la deroga alle procedure ordinarie ha consentito alla criminalità di entrare nella edificazione dei prefabbricati. Come sempre, poi, quando di mezzo c'è la criminalità, i prezzi sono lievitati (+158% dice il commissario) ed i materiali sono di scarsa qualità, tant'è che in qualche caso la magistratura ha dovuto sequestrare gli edifici.
Quello che è successo all'Aquila, quando, come ha accertato la magistratura in primo grado, persino il deliberato della Commissione Grandi Rischi dovette piegarsi alla operazione mediatica che Governo e Protezione Civile avevano messo in piedi, è la dimostrazione che abolendo "lacci e lacciuoli" sic et simpliciter non si fa altro che dare via libera ad affaristi, cialtroni e speculatori. Quelli che ridevano dentro al letto, mentre all'Aquila si moriva sotto le macerie, non avevano la preoccupazione di seguire una procedura, vincere un appalto, "tenere le carte a posto". Certo, le procedure e la burocrazia non hanno sempre impedito latrocini e ruberie, ma non è sostituendo le cialtronerie alle lungaggini che questo Paese può fare passi in avanti.
Impariamo, da tutto ciò, a diffidare dai collegamenti con le "sale operative" piene di gente che guarda monitor. Se proprio dobbiamo scegliere un modello, allora preferisco quello dei vigili del fuoco, un corpo efficiente e onnipresente, lontano dai riflettori e dalle sirene dei talk show, refrattario a scandali e corruzioni. Al quale, ovviamente, si continuano a tagliare fondi.
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