14.11.13

7 motivi per cui scelgo Matteo Renzi



Per la mia storia, la mia formazione, le mie amicizie mi sento antropologicamente lontano da Matteo Renzi. Abbiamo la stessa età, ma mentre io occupavo la scuola ai tempi della Pantera lui andava in giro con gli Scout, mentre io andavo all'Istituto Italiano di Studi Filosofici a cercare di capire meglio quello che mi aveva insegnato il mio prof. di filosofia, lui andava alla Ruota della Fortuna. Non c'è, quindi, tra me e lui quel sentimento di appartenenza comune che lega talvolta chi ha la stessa età. Eppure oggi e, per la verità, già alle sciagurate primarie dell'anno scorso, sono un convinto sostenitore di Matteo. Anzi, credo che queste primarie del PD rappresentino uno di quei momenti di svolta, in cui la scelta fa veramente la differenza. Un po'come fu quando si scelse tra D'Alema e Veltroni, vi ricordate, il popolo dei fax, oggi sarebbe "la rete". Allora, sbagliando, tifai per D'Alema e quella scelta, a mio sommesso avviso, ci ha condannato a 20 anni di sconfitte e subalternità.
Oggi voto per Matteo Renzi:
1) perché il suo programma è la cosa più progressista e di sinistra che ci sia in Italia. Chi si contrappone a Matteo ha tendenze passatiste (Cuperlo) o fa parte della schiera di quelli (Civati) bravi a dire no, molto meno bravi a lavorare per un'alternativa possibile;
2) perché è un vincente. Si badi, vincente non vuol dire solo capace di vincere. Per me Matteo si è dimostrato vincente soprattutto quando ha perso. Non è caduto nella sindrome del "non mi hanno capito" o, peggio, del complottismo. Tanto per fare un esempio, l'altro giorno Bersani in Tv ancora dava le colpe della sua sconfitta elettorale al destino cinico e baro. Matteo no, eppure ne avrebbe avute di cose su cui recriminare. Dopo le primarie dell'anno scorso ha riconosciuto i meriti dell'avversario, l'ha sostenuto alle elezioni e poi ha guardato avanti;
3) perché parla in maniera schietta e diretta. Senza metafore e sottintesi. Dopo lustri durante i quali la sinistra è rimasta appesa ai sorrisini di D'Alema e ai tacchini di Bersani, non so voi, ma io non ne posso più. Ho un disperato bisogno di un leader che si sappia esprimere nella maniera più chiara possibile. Così magari torniamo a farci capire e votare anche da quelli che hanno studiato di meno e che da 20 anni votano Berlusconi e la Lega;
4) perché è un uomo dei tempi che viviamo, che sa usare la tecnologia e ne capisce le potenzialità per migliorare la nostra vita. D'Alema fa il sarcastico, tanto per cambiare, quando vede Matteo Renzi che risponde in diretta su Twitter agli elettori. "Non abbiamo bisogno di un dattilografo" dice. Ecco, noi perdiamo da 20 anni anche perché siamo stati guidati da gente che scambia Twitter  per una macchina da scrivere;
5) perché parla con tutti e lo fa in maniera cristallina. Chi si candida a governare un Paese deve saper avere a che fare anche con imprenditori e finanzieri. La differenza tra Matteo Renzi e quelli che lo hanno preceduto è che per sapere cosa dice Serra ci basta andare alla Leopolda, per sapere cosa dicevano Consorte e i vertici Mps abbiamo dovuto aspettare le intercettazioni. Non è poco;
6) perché in questi 20 anni di sconfitte lui non c'entra niente;
7) perché ha ragione De Benedetti, l'unica speranza che abbiamo è saltare una generazione. Con tutte le eccezioni ed i distinguo è arrivato il momento in cui i nati dagli anni '70 in poi devono prendere in mano il Paese. Io ci credo.

28 commenti:

  1. Sono d'accordo è l'unico oggi che possa cambiare questo immobilismo.

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  2. Su Civati ci hai capito veramente poco se scrivi che è buono solo a dire di no, mi sento solo di dirti questo.

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    1. Ho detto che è bravissimo a dire no, non altrettanto a costruire un'alternativa. Infatti alle scorse primarie ha appoggiato Bersani. Quanto alla sua scelta di candidarsi, prendere il 5, il 10 o il 15%, essendo sicuro di arrivare terzo, per me, non serve a niente, salvo a consolidare una posizione di minoranza.

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    2. Mah, sul nesso causale dell'appoggio a Bersani discutiamone pure. Che sia andata com'è andata, con le dichiarazioni di oggi di Bersani e Letta, non era prevedibile allora e, francamente, la piattaforma di Bersani, a leggerla bene (ti concedo che era soporifera) era molto avanzata. E poi, ha votato Bersani, non l'ha appoggiato; è molto diverso.

      Sulla sua candidatura alle primarie: verosimilmente arriverà terzo tra gli iscritti, ma sei altrettanto sicuro che il risultato finale sarà lo stesso tra gli elettori?

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    3. Io non son sicura di nulla, ma provo a dire 3 ragioni per le quali, anche nell'incertezza, Civati sbaglia acandidarsi, e perchè, fossi stata nei suoi panni, io non mi sarei candidata ma avrei appoggiato la candidatura Renzi.

      La prima ragione è che Civati non è un leader credibile: non ha la tempra, non dico il fisico, del ruolo. E' forse un buon analista, e quindi un supporto per un leader, ma non è un leader.
      La seconda ragione è che invece essendo un buon analista come dicevo, potrebbe esssere un ottimo supporto per chi, diversamente da lui, ha capacità di leadership. Perchè allora non mettere le proprie capacità al servizio i qualcun altro? Perchè voler fare a tutti costi la prima donna, anche se non ne hai la stoffa? Perchè tutti devono studiare da protagonisti?
      La terza ragione è la causa comune generazionale. Non ha senso oggi frazionare il fronte di chi rappresenta la nuova generazione - intesa sia in senso culturale che anagrafico - in un partito che, diciamocelo, non scoppia di giovani. Molto meglio convergere su un candidato forte che ha già un'immagine nel paese, e che è riuscito a costruirsi come simbolo di rinnovamento e di ricambio generazionale.

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  3. io invece oggi voto Pippo Civati:

    1) perchè la sua mozione, oltre che la più progressista e di sinistra, è anche la più completa. Ed è stata costruita ascoltando esperti e persone comuni che si occupano di ogni singolo tema, scegliendo le idee migliori ovunque si trovassero;

    2) perchè è un vincente: uno che non ha mai perso un'elezione; è stato sempre eletto con le preferenze o con le primarie e ha avuto ogni volta un sacco di voti, perchè il territorio che lo conosce lo apprezza;

    3) perchè parla in maniera schietta e diretta, senza ambiguità. Dice quello che pensa, senza calcolare se gli darà un vantaggio o no. E, pur avendo un dottorato in filosofia, si fa capire da tutti: anche dagli operai della Irisbus, che ha incontrato ieri;

    4) perchè è un uomo dei tempi che viviamo, che ha capito prima di tutti i suoi compagni di partito le potenzialità della Rete. Ha aperto il suo blog, Ciwati, nel 2004, quando tutti gli altri non sapevano neppure cosa fosse l' "ambaradàn" (cioè il web);

    5) perchè parla con tutti davvero, ma soprattutto ascolta tutti. Persino a una persona qualunque come me è capitato di ricevere la sua risposta a una mia e-mail. Non credo che lo stesso si possa dire degli altri candidati!

    6) perchè di questi 20 anni di sconfitte lui ha capito le ragioni e si propone di cambiare strada radicalmente;

    7) perché ha ragione De Benedetti, l'unica speranza che abbiamo è saltare una generazione: tocca a quelli nati negli anni '70. Ma, soprattutto, dobbiamo pensare alla generazione dopo, quella dei "ventenni che non hanno lavoro, oppure ce l'hanno precario e non guadagnano niente, e ci guardano con gli occhi di fuori", come dice lui. E per loro il progetto di Civati è il più concreto e insieme rivoluzionario.
    Io ci credo! ;)

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    1. Bene. Credici pure. Liberissimo. Però credi anche questo: se Civati vince le primarie, prepariamoci a perdere le elezioni. Con grande giubilo del comico e non solo. E ci ritroveremmo nella solita melma. E questo è l'ottavo motivo. Non da poco.

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    2. @Silbi: Non so come fai a dire che il programma di Civati è il più concreto e rivoluzionario per la generazione dei precari... quando l'ho visto alla Festa dell'Unità a Bologna, dopo un'ora che ha parlato del partito, delle scelte del partito, del governo, ecc. (continuiamo a guardarci l'ombellico) gli ho chiesto cosa pensa di fare con 12% di disoccupati e moltissima gente senza reddito soprattutto, la sua risposta candida è stata: e sì, quella roba lì del reddito di cittadinanza... è cmq non fattibile purtroppo, se no sarei d'accordo. Ecco una persona che con la laurea che ha liquida con due parole becere un'idea (forse l'unica) che possa aprire una strada nuova nell'economia italiana, quella appunto di redditi trasferiti dallo stato a tutti i cittadini, senza nemmeno provare a dire che "forse ci vuole un dibattito", "eventualmente si dovrebbe studiarne le implicazioni per il sistema ed i potenziali effetti", "si potrebbe inizare con piccoli passi", o qualcosa del genere... insomma, mi dispiace, ma per me Civati si è già arreso prima di iniziare a combattere. E questo non è di buon auspicio.

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    3. Ma daiiiiii, ma secondo te è possibile dare uno stipendio così?!! Ma dove vivi nel paese del Bengodi? Ti immagini quante tasse dovremmo chiedere a quei pochi che lavorano? E ti parlo da disoccupata eh

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    4. anche io sosterrò Civati e condivido Silbi. In quanto al reddito minimo garantito è nella mozione Civati e questo dimostra che l'anonimo sopra non l'ha nemmeno letta. Il reddito di cittadinanza o come si vuole chiamare è previsto in tutta Europa, escluso Italia e Grecia Sono certa anche io della vittoria di Renzi. A me personalmente nn interessa vincere ( e Renzi è nel PD perchè è di Firenze, se era di Verona era della Lega), a me interessa che ci sia un grande partito di sinistra che sostenga i valori della sinistra. Oggi non c'è, e Civati è l'ultima occasione. Con tutto questo spero di sbagliarmi, ai posteri l'ardua sentenza.

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  4. Civati è passato: 1) dalla Leopolda con Renzi,
    2)alla Controleopolda a Bologna con la Serracchiani (che lo ha poi mollato per tornare con Renzi),
    3) per passare poi con Bersani, alle Primarie del 2012, perse le elezioni, non ha resistito
    4) ed è passato a corteggiare Vendola e Grillo, rifiutato da entrambi,
    5) è passato con Barca,
    6) si spera che adesso vada per una strada sola.... finalmente

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  5. Civati non ha un briciolo del coraggio che ha Renzi, ha cominciato a prendere le distanze dall'apparato PD, dopo che lo ha fatto per primo Renzi, nel 2009. Ha difeso Bersani alle Primarie, contro Renzi...è questo il cambiamento? Ah,ah,ah,ah

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  6. Preferisco Renzi perchè è molto giovane, ha questa mania di governare al suo paese (cioè al nostro paese), molto determinato e vuole accelerare le cose per contribuire un futuro ancora meglio e che i popoli che provengono dalla destra non si spaventeranno con lui.

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  7. Uno dei due mente: o non sei andato all'Istituto di studi filosofici, oppure Matteo non è andato alla ruota della fortuna.

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  8. Ottimo articolo ! Giustissimo l'invito a saltare una generazione ( la mia )

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  9. se devo essere sincero Civati sarebbe stato un ottimo complemento per Renzi ma tra miglior attore non protagonista e protagonista c'e' una bella differenza....

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  10. Sono d'accordo oggi è l'unico che ci può far sperare in un cambiamento ....in un Italia migliore...quelli della mia generazione ci hanno portato qui...al disastro completo....e penso che dovrebbero chiedere scusa alle nuove generazioni e farsi da parte.....

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  11. Rispettosamente non sono d'accordo coi tuoi punti, in particolare con i primi tre.
    1) La tua descrizione di Civati, a mio avviso, non corrisponde affatto alla realtà dei fatti. Credo invece che per costruire un'alternativa possibile sia essenziale imparare a dire dei no, chiari e inequivocabili. Altrimenti non si costruisce un'alternativa, si mantiene in piedi l'esistente.
    2) Cominciamo col dire che parlare di "vincenti" o "perdenti" sembra una cosa deleteria. Molto berlusconiana, per dirla tutta. Siamo ancora a cercare la figura carismatica, nonostante le uniche vittorie del recente passato siano venute dalla figura meno carismatica del mondo, cioè Prodi..
    Ma, al di là di questo, vorrei far notare che Renzi il Vincente in primo luogo ha perso le scorse primarie contro un avversario mediocre come Bersani. E quando si è reso conto che le stava perdendo, ha montato una pretestuosa caciara sul far iscrivere la gente tra il primo e il secondo turno. Ancora adesso incontro renziani che sostengono a spada tratta che se il regolamento fosse stato diverso Renzi avrebbe vinto (cosa che non ha il minimo riscontro nelle cifre delle votazioni). Pur dandogli atto che a un certo punto l'ha piantata, questo non mi sembra "saper perdere".
    3) Ma il punto su cui sono meno d'accordo è quello della schiettezza di Renzi. Renzi parla un linguaggio meno involuto di Bersani & C., ma proprio questo fa risaltare maggiormente le sue giravolte e ambiguità. Renzi è quello che dichiara a gran voce di essere contrario alle larghe intese, e contemporaneamente sottovoce rassicura che le farà continuare fino al 2015. Che dichiara che Cancellieri dovrebbe dimettersi, ma non fa nulla per farla dimettere. Che finge di credere alle promesse di Marchionne, e poi fa la parte dell'innamorato tradito. Che si presenta come alfiere del nuovo, ma accetta senza batter ciglio l'appoggio dei più vetusti pezzi di apparato. Non vedo niente di schietto in questi atteggiamenti. Mi pare invece la solita politica di dire una cosa pensandone un'altra che è la nemesi del PD.

    Sui punti 4, 5 e 6 sono d'accordo, ma valgono anche per Civati.

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  12. "perché in questi 20 anni di sconfitte lui non c'entra niente": questo punto vale da solo tutte le altre ragioni.
    E su Civati mi sembra ci sia poco da discutere, non è una testa di serie, non ha la stoffa da leader, ma ha ottimi contenuti (che ahimè, si sa, in Italia non bastano)... giusto che oggi faccia l'anti-renzi con criterio ( al contrario di chi l'accusa di essere solo un dattilografo), ma una volta sconfitto spero continui a credere nel costruire il nuovo PD insieme a Renzi. Perchè è solo questo quello di cui abbiamo bisogno.

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  13. d'accordo con il precedente, aggiungo che chiunque venga sostenuto da franceschini, dovrà fare gli interessi del medesimo e non i propri o quelli del partito. altrimenti franceschini non lo sosteneva. Il che vuol dire che il momento di svolta ce lo facciamo fregare da sotto il naso

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  14. Qualche risposta di Renzie:

    #matteorisponde sono contrario ai matrimoni gay MR.
    #matteorisponde io sto dalla parte di Marchionne MR
    #matteorispondeTAV in Val di Susa? sono favorevole MR
    #matteorisponde si all'aumento dell'età pensionabile
    #matteorisponde inceneritori? favorevole! MR.
    #matteorisponde si alla remunerazione dell'acqua MR.

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    1. La prima è falsa
      La seconda è falsa
      Perfino la terza è falsa, Matteo non è d'accordo (io si, peraltro)
      La quarta è vera e ha ragione (e io sono un vecchietto di 57 anni)
      La quinta è vera ed ha ragione: qualche inceneritore (qualche) è utile, basta avere un serio ciclo dei rifiuti e limitarli al massimo
      La sesta è vera e di nuovo ha ragione: sull'acqua bene comune si sono dette migliaia di panzane ideologiche confondendo la gestioen con il bene

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  15. M i rendo conto che la disperata necessità di cambiamento porti molti a votare Renzi a prescindere,, sperando in questo modo di voltare pagina rispetto ad una gestione politica che più disastrosa non avrebbe potuto essere.

    Non bisogna però fermarsi al “solo desiderio di vincere”.
    Bersani non ha perso perchè ha sbagliato agenzia pubblicitaria, Bersani ha perso perchè ha sbagliato politica.
    Abbiamo, lasciato intendere che la prospettiva vera del Pd non era il “cambiamneto” proclamato a parole ma la sostanziale continuazione della politica di Monti.e gli elettopri, che stupidi non sono, ci hanno giustamente puniti.

    La prossima volta la faccia giovanile di Renzi aiuterà sicuramente, ma il, problema vero sarà ancora una volta la proposta politica.
    (quella vera, s’intende, non i trucchi ed i programmi scritti sulla carta).

    E da quello che ho letto, e soprattutto da quello che sento da troppi entusiasti corifei dell’ultima ora, non avverto nessuna garanzia su questo punto.

    Per questo la proposta di Civati, che unisce il rinnovamentio ad un sicuro .ancoraggio ai vaori ed agli interessi socilali propri di una sinistra attuale, mi sembra non la migliore, ma l’unica che sappia indicare al PD una prospettiva vera al di là dei lustrini di turno.

    Massimo Matteoli

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  16. Una volta tanto do ragione a d'Alema, quando dice che se Renzi vince, il PD si allontana dalla sinistra. (Poi in realtà anche a D'Alema si deve lo spostamento a destra del PD, ma lasciamo perdere). Cosa c'entrino Renzi (e D'Alema) con la Sinistra, proprio non si capisce. Comunque vincerà. E D'Alema non si ritirerà a vita privata. Auguri!!
    (Domenico Isola)

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  17. allora l'idea è tappiamoci il naso e votiamo Renzi?

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  18. mi piace renzi per banalità bla bla banalità bla bla bla tecnologia bla bla bla modernità bla bla bla parlare alla gente bla bla bla

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  19. Renzi è il degno prodotto di 20 (anzi 30) anni di cultura berlusconiana.
    Renzi è il vecchio del vecchio della politica politicante italiana (leggetevi le sue gesta).
    Silvio Berlusconi senza dubbio voterebbe Renzi, come lo voteranno i berlusconiani alle primarie del PD.
    Però lo votiamo, perché vince. Solo per questo. Ma l'Italia non cambierà.

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